martedì 26 aprile 2016

Neuroscienze e interconnessione dei saperi, GdN 22 aprile - Report

Roma, venerdì 22 aprile 2016. Il seminario di studi del Gruppo di Neurobioetica (GdN) di questo mese si è intitolato “Neuroscienze e interconnessione dei saperi. La persona: relazione di anima e corpo”, riprendendo il titolo del volume omonimo, pubblicato dai due amici e professionisti nel settore: Daniela Del Gaudio e Nicola D’Onghia (Laterza, Bari 2015), invitati alla presentazione ed esposizione durante le due ore del seminario.

Quella delle neuroscienze e dell’interconnessione dei saperi, cioè dell’interdisciplinarietà, è una tematica cara ai membri del GdN sin dalla costituzione di questo gruppo di ricerca nel 2009.
Don Nicola D’Onghia è intervenuto al GdN qualche anno fa presentando in un seminario il suo studio “Il concetto di anima tra neuroscienze e teologia” (Lateran University Press, Città del Vaticano 2011), mentre suor Daniela Del Gaudio, è intervenuta nel nostro ultimo convegno sulla Neuroestetica all’interno della Settimana Mondiale del Cervello (la Brain Awareness Week 2016 promossa dalla DANA Foundation) dello scorso 10 marzo (Roma) e 19 marzo (Milano).

Il prossimo seminario del GdN si terrà venerdì 27 maggio a Roma.

Di seguito riprendiamo le parole di Domenico Amato, Docente di Antropologia Teologica, Facoltà Teologica Pugliese – Bari, al presentare l’opera sul sito dell’editoriale Laterza di Bari:

«Uno dei temi più sensibili che la modernità ha posto sul tappeto riguarda proprio l’identità umana. La parcellizzazione del sapere ha fatto sì che la persona non fosse più intravista nella sua integrità e integralità, ma ogni disciplina ha cercato di cogliere aspetti parziali che le fossero propri, dimenticando l’unitarietà della persona umana. Così la medicina si è occupata della salute del corpo, le neuroscienze si sono occupate della mente, l’estetica ha guardato solo la forma esteriore, la religione si è occupata dell’anima… Tutto questo ha portato ad un riduzionismo che ha fatto dell’uomo un agglomerato di cellule, prodotto di una evoluzione che procede a caso. Il dibattito, però, più che sopirsi infuria più che mai.

In tale contesto il saggio di Nicola D’Onghia e Daniela Del Gaudio costituisce un passo in avanti fondamentale per raccogliere i fili di un dibattito antropologico che ha visto impegnata la cultura degli ultimi due secoli. Esso si pone sul crocevia dei saperi, dove la teologia cerca di fare sintesi riportando il dibattito sull’uomo alla sua unitarietà. Gli autori lo fanno attraverso la “tradizionale” categoria di anima e corpo, cogliendo la singolare essenza della persona umana. Essa, pur essendo immersa nel ritmo della natura, a questa non è riducibile, perché porta nella singolarità di ogni individuo l’irriducibile apertura al trascendente.


È nella continua ricerca della verità che D’Onghia e Del Gaudio posizionano il loro percorso di ricerca ponendo in dialogo scienziati, filosofi e teologi, ponendo al centro la struttura relazionale dell’uomo. È proprio questo che può permettere oggi di superare lo stallo e guardare al fondamentale bisogno di relazione proprio della specie umana, attraverso le categorie della psiche e della mente, rivalutando le riflessioni dei filosofi personalisti e fenomenologici, e approfondendo il significato di “imago Dei” visto nella prospettiva della relazione trinitaria. È quanto si può scoprire in questo saggio lucido, intelligente e lungimirante».

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